Nata a Mirano il 17/02/1993.
Sin da piccola discreta disegnatrice, il mio percorso di vita ha seguito strade ben distanti dall’arte, mi sono infatti laureata in Scienze e Tecniche dell’Attività Motoria Preventiva ed Adattata, ma la creatività è parte del mio lavoro e del mio essere.
Il disegno non è stato messo da parte anzi si è poi si è evoluto in ricerca del segno, del collegamento tra gesto e segno, cercando di dare importanza ad ogni singolo tratto, tralasciando il colore per far focalizzare l’attenzione proprio sul segno e su ciò che un punto, un vuoto, una prossimità o una linea esitante possono esprimere.
Questa ricerca si è poi tradotta in forma attraverso la modellazione dell’argilla e della ceramica raku, con l’utilizzo di contrasti per evidenziare segni, profili e curve.
L’incontro con la materia, l’argilla, è avvenuto nel 2019, in maniera quasi casuale, presso il centro ARCAM di Mirano, ed è stato amore a prima vista. Finalmente i gesti, i sensi, il tatto, hanno trovato via più diretta per l’espressione delle emozioni, attraverso la modellazione della materia, fangosa umile e in grado di generare così tante sorprendenti trasformazioni. La ricerca di un segno pulito, di un gesto che comunichi, si è trasferita nella ceramica.
Il lock down dell’ultimo periodo ha incoraggiato la sperimentazione di nuove tecniche, dal tornio con il quale mi sono cimentata da autodidatta, alla linoleografia.
I soggetti generalmente più rappresentati sono quelli a me più vicini e conosciuti, di più facile interpretazione: dagli animali, alla figura umana, alla donna e agli stereotipi con cui viene graficamente ancor oggi rappresentata, segno che la strada da percorrere è ancora tanta.
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